Botanicals: breve storia dell’origine e della loro applicazione

Paola Nezi, PhD student presso MSU di Fondazione Toscana Life Sciences

Con il termine “botanicals” ci si riferisce a sostanze di origine vegetale (piante o parte di esse, funghi e licheni) che vengono utilizzate a scopo curativo, cosmetico o culinario per le loro proprietà aromatiche e terapeutiche. La disciplina medica che si occupa dello studio dei botanicals è chiamata fitoterapia. Tutti i botanicals contengono al loro interno composti che possono avere effetti sulla salute umana. L’insieme delle sostanze presenti nella pianta prende il nome di fitocomplesso, che è in grado di conferire una specifica attività terapeutica.

L’utilizzo di queste sostanze oggi è estremamente vario e in continua crescita, guidato dalla consapevolezza riguardo ai prodotti naturali e alle pratiche di vita sana.

piantina che nasce da una scheda elettronica

I principali settori nei quali i botanicals vengono comunemente utilizzati sono:

  • Settore alimentare: molti botanicals vengono addizionati alla preparazione di cibi e bevande per aggiungere sapore, colore o aroma. Esempi possono essere le erbe aromatiche come basilico, rosmarino o le spezie come curcuma e paprika che vengono comunemente utilizzate in cucina.
  • Settore farmaceutico: alcuni farmaci sono prodotti isolando uno dei principi attivi contenuti nei botanicals. Esempi rilevanti possono essere la morfina, isolata dal Papaver somniferum, utilizzato come analgesico per il trattamento del dolore acuto e cronico, o l’acido salicilico, estratto dalla corteccia del Salix alba, e utilizzato come antipiretico, analgesico e antinfiammatorio.
  • Settore cosmetico: i botanicals sono spesso utilizzati in prodotti per la cura della pelle e dei capelli e vengono frequentemente incorporati in prodotti cosmetici grazie alle loro proprietà benefiche. Alcuni esempi possono essere la Matricaria recutita, comunemente nota come camomilla, che migliora la texture e l’elasticità della pelle e diminuisce i segni del foto-danneggiamento, oppure la caffeina, estratta dal caffè, che viene utilizzata per il trattamento delle occhiaie. Va ricordata anche la Lawsonia inermis, comunemente nota come henné, che contiene il lawsone, una molecola ottenuta triturando o tagliando le foglie di tale pianta e macerandole in acqua: l’estratto che si ottiene viene poi utilizzato per la colorazione dei capelli.
  • Settore delle bevande alcoliche: nel contesto delle bevande alcoliche, il termine botanicals è associato agli ingredienti naturali utilizzati per aromatizzare le bevande. Un esempio è il gin, ottenuto dalla distillazione di bacche di ginepro.
  • Aromaterapia: gli olii essenziali ottenuti da spremitura, punzonatura e pressatura della pianta fresca e non essiccata, preferibilmente a freddo, sono utilizzati per le loro proprietà tonificanti, lenitive, antiossidanti o per la realizzazione di profumi. Esempi sono la lavanda, l’eucalipto o la menta.

Sebbene i botanicals siano utilizzati per scopi benefici, è sempre consigliabile approcciare il loro utilizzo con cautela. Il medico, naturalista e filosofo tedesco, Paracelso diceva “sola dosis venenum facit” o per meglio dire è la dose che fa il veleno.

Riferimenti:

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Anton, Robert, et al. “Traditional Use of Botanicals and Botanical Preparations: An International Perspective.” European Food and Feed Law Review, vol. 14, no. 2, 2019, pp. 132–41. JSTOR, https://www.jstor.org/stable/26670684. Accessed 5 Jan. 2024.