Cannabis e Tumori

Marco Martinelli, Divulgatore Scientifico e PhD, student presso Scuola Superiore Sant’Anna.

La Cannabis è una pianta antica, è nata in Asia Centrale e i suoi primi utilizzi risalgono a più di 11 mila anni fa.

Nonostante l’uomo sia sempre stato abituato a consumarla per i suoi effetti antidolorifici e per scopi religiosi/rituali, questa pianta è stata travolta da grandissimi pregiudizi, vestita da “cattiva” per visioni ideologiche che hanno rallentato la sua ascesa e comprensione anche a livello medico, motivo per il quale soltanto adesso questa pianta e le sue molecole si affacciano sul mercato farmaceutico per essere impiegate per curare o supportare i pazienti per varie patologie.I principi attivi della Cannabis sono molti, i più famosi sono il THC e il CBD, rispettivamente il tetraidrocannabinolo e il cannbabidiolo, i principali composti della famiglia dei cannabinoidi.

Queste due molecole hanno effetti tendenzialmente opposti, il THC è un eccitante a livello del sistema nervoso centrale, è un antidolorifico, appetente e antiemetico; il CBD è invece un rilassante, usato per inibire i focolai epilettici nei casi di epilessia farmacoresistente, un immunomodulante e antinfiammatorio.Il motivo per il quale i fitocannabinoidi, ossia i cannabinoidi prodotti dalla pianta, hanno effetto sul nostro organismo, è perché il nostro corpo stesso produce dei cannabinoidi.

L’uomo produce da solo molecole strutturalmente diverse dai cannabinoidi ma che attivano recettori uguali, i recettori del sistema endocannabinoide (recettori CB1 e CB2). Questi recettori sono distribuiti sul sistema nervoso centrale e periferico ma anche sulle cellule del sistema immunitario.Studi recenti cominciano ad evidenziare la capacità di molti metaboliti della canapa nel contrastare lo sviluppo o la propagazione del cancro.

Protagonisti di questi studi sono i cannabinoidi ma anche i fitoflavonoidi come le cannaflavine. Alcuni modelli preclinici sviluppati su topo evidenziano come i cannabinoidi endogeni (AEA,2-AG) e quelli prodotti dalla canapa (CBD/THC) siano in grado di inibire la proliferazione delle cellule tumorali inducendone l’apoptosi, ossia la morte cellulare programmata, ma anche di diminuirne la vascolarizzazione del tumore e le sue capacità di generare metastasi. Purtroppo qualche studio evidenzia anche un effetto oncogenico dei cannabinoidi e di alcuni endocannabinoidi a basse concentrazioni dovuti da un lato all’inibizione della risposta immunitaria e dall’altro all’attivazione di alcune vie metaboliche che stimolano la crescita cellulare.

I contrasti nelle scienze sono sempre positivi perché permettono di approfondire al meglio tutte le tematiche ma anche e soprattutto di andare avanti con le ricerche. Studi sull’uomo, condotti negli ultimi 2/3 anni, hanno dimostrato che i cannabinoidi sono in grado di far regredire differenti tipologie di tumori: glioblastoma multiforme, astrocitoma (entrambi tumori del cervello) e leucemia, facendo così maggiore chiarezza sugli studi precedenti. Purtroppo, non è facile comprendere gli effetti della cannabis sulla nostra salute per plurimi motivi: differenze nella produzione di sostanze chimiche all’interno della pianta stessa, differenti tipologie di tumori e terapie che rendono i pazienti molto differenti tra loro, differenti tipologie di assunzioni della canapa (orale o inalatoria).

Per facilitare lo sviluppo di una conoscenza sempre più approfondita il lavoro dovrebbe partire dai medici di base, che potrebbero prescrivere con più serenità la canapa per patologie per la quale è già destinata. Seguendo poi il paziente con attenzione, capirebbero al meglio i benefici o gli effetti negativi ottenuti. [Turgeman et all]

Recentemente è stato pubblicato uno studio interessantissimo sulle proprietà di un flavonoide modificato derivante dalla cannabis, l’isomero non naturale della cannaflavina B, nel trattamento del tumore del pancreas. L’adenocarcinoma duttale pancreatico è uno dei tumori più aggressivi che conosciamo, con una sopravvivenza solo dell’8% dei pazienti dopo 5 anni. Oltre allo sviluppo di metastasi questo tumore ha un effetto immunosoppressore sul nostro sistema immunitario ed è in grado di sviluppare rapidamente resistenza ai farmaci chemioterapici. Lo studio ha dimostrato come FBL-03GL[1] può portare ad un’inibizione del tumore primario e nello stesso tempo a una regressione dei tumori secondari o metastatici, aprendo un ulteriore ambito di studio sulle componenti non psicotrope della canapa come i fitoflavonoidi [Moreau M et all].

Un altro studio recente sul glioblastoma, un terribile tumore del cervello che ha una prognosi estremamente negativa (si muore mediamente entro 15 mesi dalla diagnosi), ha dimostrato come inalare CBD attraverso un vaporizzatore possa limitare la crescita del tumore ma anche alterare la dinamica del microambiente del tumore reprimendo varie proteine e molecole segnale aiutando il sistema immunitario a scovare le cellule tumorali e distruggerle. Un caso studio interessante è quello di una donna di 36 anni che grazie alla rimozione del tumore e al trattamento con ozono, melatonina e cannabis sia riuscita ad eliminare definitivamente il tumore. [Antonini et all]

Purtroppo, come una rondine, uno studio non fa primavera, e non possiamo pensare che il case report di sopra valga per tutti. Si tratta però di un caso interessante per spingere sempre più medici ad aprirsi alla sperimentazione clinica per provare a trovare soluzioni alternative alle terapie sin’ora individuate.


[1] Nome dell’isomero della cannaflavina B utilizzato in questo esperimento.

immagini di provette da laboratorio con foglie di cannabis

Bibliografia:

Antonini M, Aguzzi C, Fanelli A, Frassineti A, Zeppa L, Morelli M.B, Pastore G, Nabissi M, Lungo M, The Effects of a Combination of Medical Cannabis, Melatonin, and Oxygen–Ozone Therapy on Glioblastoma Multiforme: A Case Report. Reports 2023. doi.org/10.3390/reports6020022

Hesam Khodadadi, Évila Lopes Salles, Ahmet Alptekin, Daniel Mehrabian, Martin Rutkowski, Ali S. Arbab, W. Andrew Yeudall, Jack C. Yu, John C. Morgan, David C. Hess, Kumar Vaibhav, Krishnan M. Dhandapani, and Babak Baban.Inhalant Cannabidiol Inhibits Glioblastoma Progression Through Regulation of Tumor Microenvironment.Cannabis and Cannabinoid Research. Oct 2023. 824-834. doi.org/10.1089/can.2021.0098

Moreau M, Ibeh U, Decosmo K, Bih N, Yasmin-karim S. Flavonoid Derivative of Cannabis Demonstrates Therapeutic Potential in Preclinical Models of Metastatic Pancreatic Cancer. 2019;9: 1–8. doi:10.3389/fonc.2019.00660

Turgeman I, Bar-Sela G. Cannabis for cancer–illusion or the tip of an iceberg: a review of the evidence for the use of Cannabis and synthetic cannabinoids in oncology. Expert Opin Investig Drugs. 2019;28: 285–296. doi:10.1080/13543784.2019.1561859

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